di Giuliano Nardin
Il Clima
Le condizioni climatiche della penisola di Cavallino Treporti riflettono in linea generale quelle della Laguna di Venezia : la temperatura media annua evidenzia un gradiente crescente tra il bacino scolante e la Laguna, quest’ultima caratterizzata da una temperatura media di 14,5°C, superiore di circa 1 grado rispetto a quella del bacino scolante; la precipitazione annua media nel bacino scolante è invece più elevata di circa 250 mm rispetto a quella caratterizzante l’ecosistema lagunare che varia tra gli 850 mm annui a nord e i 650 mm annui a sud. Alla variabilità spaziale si sovrappongo evidenti oscillazioni di carattere stagionale che danno luogo a distribuzioni diverse della temperatura e delle precipitazioni in relazione alla stagione considerata. Le serie storiche dei dati sperimentali di temperatura sulla laguna di Venezia evidenziano che, ad un andamento di lungo periodo di aumento delle temperature in linea con le tendenze globali, si sovrappone una spiccata variabilità interannuale. Se infatti il quadriennio 2000-2003 e soprattutto l?estate 2003 sono risultati particolarmente caldi rispetto alla serie storica dei precedenti quaranta anni, temperature minori hanno caratterizzato invece il 2004, con temperatura media più bassa degli ultimi cinque anni, seppure sempre più elevata, di circa 1°C, rispetto alla media e alla mediana del precedente quarantennio . Nell’area di interesse, gli eventi di precipitazione intensi sono in genere riconducibili a condizioni atmosferiche a scala maggiore, caratterizzate dalla presenza di un minimo di pressione sul Mediterraneo centro-occidentale e da correnti umide meridionali o sud-orientali che interagiscono con i rilievi alpini, condensando il vapor acqueo contenuto nelle masse d’aria in risalita forzata . Durante un evento intenso possono essere registrati anche 100-200 mm di pioggia in un giorno. Per quello che riguarda i campi di vento una serie storica di circa 40 anni relativa alle postazione di Venezia (Lido e aeroporto), mostra che la direzione più frequente è il Nord-est (NE), seguito da Sud, Est, Nord e Sud-est. Sono invece poco frequenti i venti dal terzo e dal quarto quadrante (da Sud-ovest, SW e da Nord-ovest, NW). I venti che provengono dal primo quadrante (NE) sono dominanti per 7-8 mesi l’anno, da ottobre fino a tarda primavera, il principale è la Bora. I venti che soffiano dal secondo quadrante (SE) dominano durante l’estate e portano un aumento di umidità: tra essi il principale è lo Scirocco. Quando venti spiranti da questo quadrante soffiano in autunno, aumenta il pericolo di alte maree. Nel periodo che intercorre tra queste due stagioni di vento, cioè durante i mesi di settembre, marzo e aprile, la direzione dei venti è più equilibrata. Un vento proveniente dal terzo quadrante (SW), chiamato Garbìn (Libeccio) probabilmente dall’arabo Garbi = Ovest soffia meno frequentemente nei diversi mesi dell’anno. La media annua dei giorni di calma (quando il vento è inferiore a 1 nodo) o di bonaccia (giorni senza vento) è del 30%, cioè circa 100 giorni l’anno. Le piogge autunnali sono portate soprattutto dallo Scirocco vento di Sud-est, mentre la Bora, vento freddo e secco di Nord-est, esplica un’azione importante nell’erosione dei litorali e favorisce l’insediamento di specie vegetali microterme. Un interessante studio, relativo al periodo dal 1970 al 1990, ha mostrato che le nebbie sono nella quasi totalità dei casi legate alla calma di vento, oppure a venti deboli da Ovest o intorno Nord-est, venti di terra, escludendo quindi la formazione di nebbia per avvezione dal mare. Il vento che soffia direttamente in laguna interviene anche nel fenomeno del rialzo meteorologico lagunare, che può essere anche di 30 cm. Questo è uno dei tre meccanismi che concorrono a determinare il livello dell’acqua all’interno della laguna. Degli altri due, il livello del Mare Adriatico alle bocche di porto è di gran lunga il più importante, mentre la pressione atmosferica locale è trascurabile.